The Secret Garden

 

The Secret Garden

Il giardino come luogo sacro in cui le armonie vegetali richiamano quelle dell’universo e una complessa simbologia associa essenze o composizioni ad eventi e figure della mitologia e della religione.

Grotte, fauni e ninfe, manufatti in terracotta, gioielli floreali, esseri misteriosi, giochi d’acqua: questi elementi compongono il giardino segreto di Visionnaire presentato nella propria Wunderkammer di Milano. Il giardino come luogo sacro in cui le armonie vegetali richiamano quelle dell’universo e una complessa simbologia associa essenze o composizioni ad eventi e figure della mitologia e della religione. Allo stesso tempo luogo di tecniche e lavorazioni materiali. Il giardino come rappresentazione ideale del paradiso perduto. Un tema caro a Visionnaire e di forte suggestione, una raccolta di preziose produzioni artistiche affini al codice linguistico della Maison, selezionate ed esposte in una stanza delle meraviglie dal carattere contemporaneo.

 

MAURIZIO BARBERIS - BERTOZZI&CASONI - NICOLA BOLLA - TATA BORELLO - ALESSANDRO BRIGHETTI - GIULIO CASSANELLI - ANTONIO FIORINI - ANNA GALTAROSSA - DANIEL GONZALEZ - MASSIMO LISTRI - MICHELE ASTOLFI - ELENA MONZO - RITA MIRANDA - MARIAGRAZIA ROSIN

The Secret Garden. Visionnaire Wunderkammer
The Secret Garden. Visionnaire Wunderkammer
The Secret Garden. Visionnaire Wunderkammer
The Secret Garden. Visionnaire Wunderkammer
The Secret Garden. Visionnaire Wunderkammer
The Secret Garden. Visionnaire Wunderkammer
The Secret Garden. Visionnaire Wunderkammer

Artist

Michele Astolfi

Bolognese di nascita compie i suoi studi tra Italia, Svizzera, Stati Uniti e Parigi. Appassionato di fotografia e di elaborazione digitale sperimenta la combinazioni tra l’immagine e diversi materiali come legno fossile, cristalli, pietra naturale e acciaio. Nel 2008 all’interno della produzione aziendale di famiglia, incentrata su complementi d’arredo come lampade, portaritratti, specchiere e vassoi, inserisce quasi per gioco una linea di pannelli d’arredo riscuotendo un successo inaspettato. L’attività si evolve in questa direzione creando oggetti unici attraverso l’utilizzo di tecniche e materiali sempre nuovi sino ad approdare a collezioni preziose ed esclusive per il settore dell’arredamento.

Bertozzi&Casoni

La pratica artistica di Bertozzi e Casoni si incentra sull’uso dei materiali ceramici, a cui applicano tecniche di derivazione industriale, spesso generando nuovi ibridi grazie ad un approccio altamente sperimentale. Dagli anni ‘80 Bertozzi e Casoni partecipano al recupero della tradizione italiana della maiolica legato alle esperienze de “La nuova ceramica” esponendo ad importanti collettive in Italia e ad una serie di mostre dedicate all’arte ceramica italiana contemporanea in Giappone. Negli anni ‘90 realizzano importanti lavori pubblici, tra i quali il percorso urbano con fontane e sculture del quartiere Tama di Tokyo. Sono stati invitati a rappresentare l’Italia alla 53esima Biennale di Venezia del 2009.

Nicola Bolla

(Saluzzo - Cuneo, 1963). Vive e lavora a Torino. Le sculture e le installazioni di Nicola Bolla sono l’espressione di una nuova Vanitas formulata attraverso l’uso sapiente dei cristalli Swarovski applicati ai soggetti della personale collezione dell’artista: teschi, animali mitologici, orinatoi, cappi o catene, oggetti diversi sia per dimensioni che per valore iconico, dove convivono ossimori visivi e tematici: buio e luce, forma e contenuto, opulenza e miseria. La poetica di Nicola Bolla, nel gesto insegnato da Duchamp di estrapolare l’oggetto dal suo contesto per caricarlo di nuovi valori formali, supera una lettura tra oggetto e design, traducendosi piuttosto nell’urgenza di un racconto che si incentra sulla bellezza, surreale e poetica. Nicola Bolla è tra gli artisti invitati al Padiglione Italia durante la 53esima edizione della Biennale di Venezia del 2009.

Tata Borello

Officina Bijoux, nasce nella primavera del 2001 dall’intuizione ed intraprendenza di una giovanissima Federica Borello stilista per passione. Si parte da zero, in casa, quasi per gioco. Il successo va al di là di ogni aspettativa. Collabora con brand rinomati della moda e del lusso per la realizzazione di linee di gioielli in edizione limitata.

Alessandro Brighetti

(Bologna, 1978). Proveniente da una famiglia di medici, dopo il diploma scientifico affronta la carriera artistica iscrivendosi all'accademia di Belle Arti di Bologna. Da allora la ricerca di Alessandro Brighetti si iscrive all'interno di un genere artistico che fin dall'antichità studia i rapporti e le relazioni tra arte e natura, arte e scienza, arte e biologia, arte e chimica, arte e tecnologia. La tecnologia diventa così, nei suoi aspetti positivi e nelle sue aberrazioni, strumento di modifica della natura, indispensabile all'artista per assumere un ruolo centrale nella propria dimensione di creatore e di artista sperimentatore.

Antonio Fiorini

(Brindisi, 1980). Dopo il Liceo Artistico frequenta l’Accademia di Brera. Ventenne, partecipa alla rassegna “Pitture. 21 artisti del XXI secolo”, (a cura di Massimo Guastella, Castello Aragonese, Otranto), e nel 2003 viene selezionato da Luca Beatrice e Norma Mangione nella collettiva “XS. Extra Small” (Galleria San Salvatore, Modena); nello stesso anno partecipa, vincendo il primo premio, al “Salon Primo”, al Museo della Permanente di Milano, e nel 2004 una sua opera viene segnalata da Luciano Caramel al “Premio Michetti, Fondazione Michetti, Francavilla al Mare. Da allora, ha esposto in diverse personali e collettive fino alla più recente partecipazione al premio Biennale di Arte Europea Saint-Vincent 2012 che lo ha visto tra i 44 giovani artisti selezionati dai direttori delle Accademie dei 25 Stati membri dell’ Unione Europea.

Daniel Gonzalez

(Buenos Aires, Argentina, 1963). Vive e lavora tra Berlino e New York. Ha alle spalle mostre e interventi pubblici di grande rilievo, ultimo in ordine di tempo “Pop-up museo Disco Club” realizzato per la Biennale del Museo del Barrio di New York nel 2011 e “Pop-up building”, trasformazione di una classica struttura architettonica di Rotterdam in una “fiaba di cartone”, attraverso l’estetica dei libri pop-up, visibile per tutta la durata del festival Witte de With Straat 2010. Difficile dimenticare inoltre i due lavori su larga scala creati in collaborazione con l’artista italiana Anna Galtarossa: “Chili Moon Town Tour”, un’utopica città dei sogni galleggiante, inaugurata al Lago Mayor di Bosque de Chapultepec a Mexico City nel 2007, e “Homeless Rocket With Chandeliers”, installazione dello stesso anno creata a Lambrate (Milano) su una gru contaminata da oggetti e materiali che rimandano alla cultura di strada.

Elena Monzo

Vive tra Brescia e Milano. Nel 2004 si diploma all’Accademia di Belle Arti di Brera e nello stesso anno vince il Premio Italian Factory per la giovane pittura italiana. Da allora le sue opere sono state esposte in Italia ed all’estero e altri prestigiosi riconoscimenti tra cui il Premio Fabbri per l’Arte (Villa delle Rose, Bologna) ed il Premio Cairo (Palazzo della Permanente, Milano) le sono stati attribuiti.

Rita Miranda

Rita Miranda è nata a Todi, dove vive e lavora. Ha iniziato giovanissima ad affiancare agli studi scientifici la pratica del disegno e della pittura. Ha individuato nella ceramica Raku la tecnica più adeguata a compendiare le proprie esigenze creative con la sensibilità e l’ ispirazione alle forme della natura. I suoi lavori sono stati esposti in numerose mostre personali e collettive. Ha partecipato alla Biennale di Arte Ceramica Contemporanea, Scuderie Aldobrandini, Frascati, nel 2012 e alla Biennale di Venezia, Padiglione Italia, nel 2011.

Other exhibitions