Wunderkammer 2.0

 

Wunderkammer 2.0

Magia, mistero ma soprattutto teatralità: questa la Wunderkammer 2.0 secondo Visionnaire che per il secondo anno consecutivo, in occasione della settimana del design di Milano.

Durante il periodo del Rinascimento e del Barocco, principi, sovrani ed eruditi allestirono la propria “Stanza delle Meraviglie e dell’Arte”, stanze in cui preziose produzioni artistiche (Artificialia), rari fenomeni naturali (Naturalia), strumenti scientifici (Scientifica), oggetti provenienti da mondi sconosciuti (Exotica), ed oggetti inspiegabili (Mirabilia) venivano conservati. Essi servivano a dimostrare la ricchezza ed il potere del proprietario e riflettevano lo standard di conoscenza e la visione del mondo di quel tempo. Quest’anno Visionnaire presenta la propria Wunderkammer. Pezzi selezionati, prodotti in edizione limitata e presentati in un contesto contemporaneo attraverso l’emissione di fragranze uniche, create specificatamente per Visionnaire con lo scopo di trasportare il visitatore nel puro regno dello stupore, in un desiderio di scoperta, in poche parole in un “Sogno Visionario”.

 

BERTOZZI&CASONI - NICOLA BOLLA - ALESSANDRO BRIGHETTI - ANGELO FILOMENO - DANIEL GONZALEZ - ALESSANDRO LA SPADA - ELENA MONZO - HYENA - ANTONIO RIELLO

Wunderkammer 2.0. Visionnaire Wunderkammer
Wunderkammer 2.0. Visionnaire Wunderkammer
Wunderkammer 2.0. Visionnaire Wunderkammer
Wunderkammer 2.0. Visionnaire Wunderkammer
Wunderkammer 2.0. Visionnaire Wunderkammer
Wunderkammer 2.0. Visionnaire Wunderkammer
Wunderkammer 2.0. Visionnaire Wunderkammer
Wunderkammer 2.0. Visionnaire Wunderkammer

Artist

Domenico Grenci

Le figure ritratte da Domenico Grenci fluttuano in una dimensione fuori dal tempo, priva di ogni riferimento materiale e contingente. La scena è il vuoto, unico attore di questa scena è la donna. I volti femminili di Grenci paiono riaffiorare da una fotografia antica, corrosa dal tempo. È il bitume, materiale povero e paradossalmente greve, a creare un effetto di indefinito e di incompiuto straniante simile a quello evocato da un’immagine sfuocata o sbiadita. L’artista cerca di cogliere qualcosa di nascosto in questi visi inquietanti ed enigmatici che pongono interrogativi a cui forse nonesiste risposta; lo fa senza maltrattarli, con delicatezza, anzi, nel rispetto profondo dell’universo femminile, che è delicato e sensuale, vulnerabile e forte al tempo stesso, e cercando di estrapolarne l’essenza, in tutte le sue sfumature.

Attua ciò che egli stesso definisce una “elevatio animae”, che diviene una sorta di risarcimento di quella identità offesa dalla mercificazione del corpo e della bellezza effimera che la cultura mediatica e la moda ci impongono. Dopo la laurea all’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 2007 Domenico Grenci ha ricevuto numerosi riconoscimenti: Premio per l’incisione “Morandi” (2005); Celeste Prize (2007); Goldener kentaur: European Academic Award, Monaco, (2007 primo premio); “Maggio Fiorito” Ferrara (2008 primo premio) e premio Nazionale delle Arti di Catania. L’ invito ad esporre alla 54esima edizione della Biennale di Venezia, Arsenale, Tese di San Cristoforo, conferma l’importante lavoro di questo giovane artista italiano.

Nicola Bolla

(Saluzzo - Cuneo, 1963). Vive e lavora a Torino. Le sculture e le installazioni di Nicola Bolla sono l’espressione di una nuova Vanitas formulata attraverso l’uso sapiente dei cristalli Swarovski applicati ai soggetti della personale collezione dell’artista: teschi, animali mitologici, orinatoi, cappi o catene, oggetti diversi sia per dimensioni che per valore iconico, dove convivono ossimori visivi e tematici: buio e luce, forma e contenuto, opulenza e miseria. La poetica di Nicola Bolla, nel gesto insegnato da Duchamp di estrapolare l’oggetto dal suo contesto per caricarlo di nuovi valori formali, supera una lettura tra oggetto e design, traducendosi piuttosto nell’urgenza di un racconto che si incentra sulla bellezza, surreale e poetica. Nicola Bolla è tra gli artisti invitati al Padiglione Italia durante la 53esima edizione della Biennale di Venezia del 2009.

Antonio Riello

(Marostica, Vicenza, 1958). Artista eclettico e visionario molto attivo nel campo dei “New-Media” si interessa dei temi più controversi e scottanti della realtà italiana, che affronta sempre con piglio ironico e sarcastico. Vive e lavora tra Londra e Asiago. Da molti anni Antonio Riello espone nel circuito di autorevoli musei e spazi espositivi come la Kunsthalle Wien a Vienna, il Mart di Rovereto, il Musée d’Art a Saint-Etienne, la Fondazione Pomodoro di Milano, il Palazzo delle Papesse a Siena, il Chelsea Art Museum a New York, la Kunsthalle di Friburg ed altri ancora.

Elena Monzo

Vive tra Brescia e Milano. Nel 2004 si diploma all’Accademia di Belle Arti di Brera e nello stesso anno vince il Premio Italian Factory per la giovane pittura italiana. Da allora le sue opere sono state esposte in Italia ed all’estero e altri prestigiosi riconoscimenti tra cui il Premio Fabbri per l’Arte (Villa delle Rose, Bologna) ed il Premio Cairo (Palazzo della Permanente, Milano) le sono stati attribuiti.

Bertozzi&Casoni

La pratica artistica di Bertozzi e Casoni si incentra sull’uso dei materiali ceramici, a cui applicano tecniche di derivazione industriale, spesso generando nuovi ibridi grazie ad un approccio altamente sperimentale. Dagli anni ‘80 Bertozzi e Casoni partecipano al recupero della tradizione italiana della maiolica legato alle esperienze de “La nuova ceramica” esponendo ad importanti collettive in Italia e ad una serie di mostre dedicate all’arte ceramica italiana contemporanea in Giappone. Negli anni ‘90 realizzano importanti lavori pubblici, tra i quali il percorso urbano con fontane e sculture del quartiere Tama di Tokyo. Sono stati invitati a rappresentare l’Italia alla 53esima Biennale di Venezia del 2009.

Daniel Gonzalez

(Buenos Aires, Argentina, 1963). Vive e lavora tra Berlino e New York. Ha alle spalle mostre e interventi pubblici di grande rilievo, ultimo in ordine di tempo “Pop-up museo Disco Club” realizzato per la Biennale del Museo del Barrio di New York nel 2011 e “Pop-up building”, trasformazione di una classica struttura architettonica di Rotterdam in una “fiaba di cartone”, attraverso l’estetica dei libri pop-up, visibile per tutta la durata del festival Witte de With Straat 2010. Difficile dimenticare inoltre i due lavori su larga scala creati in collaborazione con l’artista italiana Anna Galtarossa: “Chili Moon Town Tour”, un’utopica città dei sogni galleggiante, inaugurata al Lago Mayor di Bosque de Chapultepec a Mexico City nel 2007, e “Homeless Rocket With Chandeliers”, installazione dello stesso anno creata a Lambrate (Milano) su una gru contaminata da oggetti e materiali che rimandano alla cultura di strada.

Alessandro La Spada

Dalla fervida creatività di Alessandro La Spada nasce Sandrino butcher’s, una riflessione sulla condizione dell’esistenza attraverso il proprio “Doppelgänger”, quel gemello maligno che dicotomicamente ci appartiene con il quale spesso inconsciamente ci alterniamo! Manufatti che rappresentano l’agito liberatorio di quel pensiero che indaga sul fascino della forma, quale arte visiva svincolata dal pragmatismo meramente funzionale dell’oggetto. Complementi d’arredo sculture nella Wunderkammer di Visionnaire.

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