UN INNO AI 5 SENSI: VISIONNAIRE BISTROT

UN INNO AI 5 SENSI: VISIONNAIRE BISTROT

Quando Visionnaire sceglie nel 2008 la propria sede milanese all’interno dell’ex cinema Cavour, immagina uno spazio di sperimentazione artistica e concepisce un luogo in cui le persone possano condividere e convivere con i manufatti attraverso l’esperienza della bellezza. Nasce così la Wunderkammer, una galleria d’arte all’interno della galleria di design, luogo di esposizioni artistiche che organicamente estende, o crea corto circuito, con l’attività di design del brand e con essa instaura una fertile connessione generativa. La Visionnaire Design Gallery è un punto di riferimento nel quartiere Brera e al suo interno nasce un bistrot, che amplia il concetto di negozio da spazio di vendita a luogo dell’essere.

 

L’evoluzione concettuale del luogo espositivo continua fino ad oggi, quando Filippo Gozzoli incontra la filosofia dell’abitare di Visionnaire e ne abbraccia il pensiero, trasformando il bistrot in una destinazione di piacere estetico ed estatico.

Bistrot

Nasce il Visionnaire Bistrot, un progetto d’amore e di giudizio verso la cultura gastronomica italiana, votata ad un’esaltazione discreta delle prelibate materie prime locali e alla curiosità sperimentale di nuovi sapori e abbinamenti per un pubblico internazionale raffinato e alla ricerca di una experience unica in una destinazione suggestiva tra arte e design. 

Bistrot

Una filosofia culinaria, quella dello chef, per cui l’apice del gusto è ricerca, eleganza, fascino sensuale dei sapori, intreccio di reminiscenze. L’avventura dello chef stellato cremonese inizia a soli sei anni e lo accompagna in tutta la sua vita in molti posti del mondo, da Londra a Manhattan. La cucina di Filippo Gozzoli, in sintonia con quella dello chef di cucina Luca La Peccerella, è una narrazione che prosegue dalla selezione degli ingredienti al piatto, e come in un’opera d’arte, le sue composizioni sono il risultato di uno studio attento di colori, di intrecci travolgenti di forme e relazioni d’amore tra cibi. 

 

Dalla selezione del menù prevalentemente plant based del pranzo, in cui non mancano però i piatti signature – la tartare di manzo, il tubetto al brodo di pesce, il club sandwich alla barbabietola e la pappa al pomodoro – si passa alle specialità dell’aperitivo e della cena a base di crudi di pesce in abbinamento a esclusivi champagne, tra cui una selezione Perrier Jouet.

 

La carta dei cocktail celebra i più bei progetti di Visionnaire nel mondo: dal Garden of Beauty presentato a Miami Art Basel nasce il Pavone Sour; il Lego Tonic atterra direttamente dalla luna, immaginario di ispirazione dei designer Draga&Aurel per la capsule Lego.

Lo stile di vita italiano viene celebrato a casa e in cucina da Visionnaire, perché la bellezza passa prima di tutto dai nostri sensi e dalla felicità che essi possono generare. La cucina del Visionnaire Bistrot è felicità e bellezza, esaltazione del savoir fair italiano ed evocazione di ricordi.

Visual Identity: Golab Agency
Foto: Lorenzo Pennati.